La tecnica fotografica del timelapse, che si usa anche nel monitoraggio cantieri, permette di ricostruire il tempo che scorre attraverso una sequenza fotografica con inquadratura fissa. Come se uno stesso posto cambiasse volto: dalle nuvole si passa al sole, dall’aridità dell’inverno alla rinascita della primavera, dall’alba al tramonto e così via. L’hyperlapse, invece, per quanto simile al timelapse, se ne discosta per una importante caratteristica: scopriamo insieme quale.
Hyperlapse – Definizione
Anche l’hyperlapse nasce da una serie di fotografie in sequenza, ma – a differenza del timelapse in cui la camera è posizionata su un treppiede o su un supporto che ne impedisce ogni movimento – in questo caso, l’inquadratura non è fissa e la camera ha libertà di movimento. Ci sono due tipi di hyperlapse: quello a punto fisso e quello con pan. Nel primo caso, l’inquadratura ha un oggetto fisso, intorno al quale ci si può muovere, anche in circolo, per inquadrarlo da più punti di vista. Nel caso di hyperlapse con pan, invece, il movimento è per lo più su linea retta, per cui si può piazzare, ad esempio, la camera su una strada e proseguire in avanti, scattando le fotografie a tutto quello che entra nell’inquadratura.
Hyperlapse – Come produrne uno
Al giorno d’oggi, è possibile produrre timelapse e hyperlapse in maniera “casalinga”, con un buono strumento (macchina fotografica o smartphone) e software dedicati. Anche chi non possiede una reflex può comunque realizzare dei prodotti amatoriali, usando il suo smartphone e dotandolo delle app specifiche di photo editing che si trovano negli store e montandole in post-produzione anche da PC o MAC. Iniziamo a vedere come creare un hyperlapse a punto fisso. Il nome deriva dal fatto che tutte le fotografie della sequenza mostrano almeno un elemento fisso, che funge da soggetto e che può essere ripreso da punti di vista differenti, ad esempio ruotandovi intorno. Il movimento può essere circolare oppure lineare, quando ci sposta verso un palazzo o lungo una strada, da cui ci si può anche allontanare. Il soggetto deve sempre essere ripreso e centrale in ciascuno degli scatti, basandosi su un qualche elemento geometrico, quel punto fisso costante, che non cambi mai e assicuri continuità al prodotto finale. Non importa quale sia questo punto, è sufficiente che non esca mai dall’inquadratura, come potrebbe essere la porta della facciata di un palazzo. Una volta rintracciato il punto fisso, l’inquadratura gli girerà intorno in live view. L’intervallo di tempo tra uno scatto e l’altro sarà di 4/5 secondi, perché è necessario riallineare sempre il punto fisso. Per quanto riguarda il movimento, non ci sono regole scritte nella pietra, ma possiamo ragionevolmente suggerire che più lontano è il punto fisso, maggiore sarà la distanza tra uno scatto e il successivo. Quando si crea un hyperlapse con il pan, la fotocamera deve trovarsi sempre alla stessa distanza dal terreno, senza pendere a destra o sinistra. Qui, si rivela utile una livella, come quelle digitali che si trovano sullo smartphone. Per non spostare la camera a ogni scatto, si può usare un carrellino, un passeggino, uno skateboard o qualsiasi cosa abbia delle ruote e sia maneggevole. Si consigliano delle ottiche che non arrivino a più di 70 mm.
Cosa cambia tra Hyperlapse e Timelapse
Abbiamo visto come timelapse e hyperlapse siano molto simili tra loro: la loro unica, vera differenza è il movimento di macchina, assente nel primo e fondamentale nel secondo. Entrambi i formati possono essere creati con una post-produzione video che riveda le immagini raw, aggiustandone colorazione, contrasto, bilanciamento, etc. per modificarle o ridurle di dimensione si può usare un software come After Effects. Leggi anche l’articolo: Ponte dentale: cosa è e quando serve