Quali sono i migliori Incoterms per l’export?

Nell’ambito del commercio di livello internazionale, quando si decide di negoziare e, successivamente, sottoscrivere un contratto di compravendita, è di importanza vitale trovare un accordo con la controparte sulle tempistiche e il luogo in cui i rischi e costi connessi al trasporto dei beni passano chi vende a chi acquista.

In questo articolo ci occuperemo, nello specifico, degli incoterms, approfonditi nel sito https://unifretinternational.com/incoterms-2023-i-nuovi-termini-contrattuali-per-il-tuo-import-export#seller, che riguardano l’export.

Vediamo, quindi, tutto quello che bisogna sapere su questo argomento.

Le principali caratteristiche degli Incoterms

Incoterms, acronimo che sta per International Commercial Terms, si riferisce a termini contrattuali che vengono codificati dalla Camera di Commercio Internazionale. Questi servono a identificare in modo univoco e chiaro la suddivisione degli obblighi tra compratore e venditore, oltre che i rischi e i costi relativi al trasporto delle merci. Nello specifico, gli incoterms servono a chiarire chi delle due parti deve sottoscrivere il contratto di trasporto dei beni e l’assicurazione (se inclusa) fino al posto identificato da entrambi. Inoltre, viene specificato anche chi deve sostenere le spese relative alla dogana (sia per l’esportazione che l’importazione). Gli incoterms, poi, rappresentano un supporto fondamentale per individuare il luogo e i tempi della consegna della merce, il passaggio dei rischi di danni da chi vende a chi compra e, infine, ogni altro costo che riguarda la consegna dei beni. Questo standard è riconosciuto a livello internazionale e si inserisce all’interno dei contratti nazionali e internazionali. Per gli importatori e gli esportatori, oltre che gli altri soggetti coinvolti, è un punto di riferimento fondamentale nell’ambito del settore del commercio globale.

Breve storia degli Incoterms

Gli Incoterms risalgono al 1936. È questa, infatti, la data in cui per la prima volta la Camera di Commercio Internazionale li ha elaborati. Sin dal primo momento, questi termini hanno svolto un ruolo determinante per il settore degli scambi commerciali, sia a livello nazionale che internazionale. Gli incoterms hanno subito, nel corso della loro storia, diversi aggiornamenti periodici che servono ad adeguarli all’evoluzione degli scambi commerciali. L’ultima revisione, l’ottava, risale al 2019 ed è entrata ufficialmente in vigore dal primo gennaio del 2020. Bisogna precisare, però, che le passate edizioni rimangono valide e si possono applicare se indicato, in maniera esplicita, all’interno di un contratto.

I migliori Incoterms per l’export

Come anticipato nella premessa di questo articolo, analizziamo nello specifico quelli che sono considerati i migliori incoterms per l’export. Vediamo, quindi, nel dettaglio le loro caratteristiche.

CFR-CIF Incoterms 2023

Due incoterms ottimi per i venditori sono il CFR e il CIF. Si tratta di termini che consentono di avere il controllo sui costi di spedizione della merce al porto indicato come destinazione finale.

Questo permette al venditore di selezionare le metodologie di spedizione più convenienti, i percorsi migliori e le tempistiche per il transito.

DDP-DAP Incoterms 2023

L’incoterms DDP e DAP indicano che il venditore è il responsabile dell’arrivo dei beni nel magazzino o nel deposito designato da chi acquista (nella nazione di destinazione). Quindi, essendo responsabile, il venditore deve conoscere ogni legge e regolamento che riguarda l’importazione nel Paese di destinazione. Bisogna assicurarsi che il spedizioniere prescelto sia presente all’interno di quella nazione, così che ogni operazione vada a buon fine. Nel 2023, questi due incoterms, pur sembrano più controllati e competitivi, comportano maggiori responsabilità e rischi. Questo riguarda, soprattutto, quei casi in cui si opera all’interno di nazioni di cui non si approfondiscono a fondo le leggi.

FOB Incoterms 2023

Il FOB è un tipo di incoterms 2023 usato per le vendite di livello internazionale. In questi casi, il venditore è responsabile della merce fino al momento del suo caricamento sulla nave che risiede nel porto di partenza. Questo vuol dire che si ha poco margine di controllo su tempistiche e costi di spedizione. Si tratta, dunque, di un incoterms adatto a chi non vuole negoziare tariffe di trasporto con i spedizionieri o a chi non ha interesse nell’avere un tracciamento del percorso di spedizione. In ogni caso, un venditore deve assicurarsi di definire al meglio ogni punto per non imbattersi in problematiche di vario genere.

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