Riforma dell’esame di abilitazione forense: arriva una lettera aperta

Essere avvocati in Italia non è mai stato facile. E’ una professione affascinante e rispettata. Perfino un grande scrittore come Alessandro Manzoni ha creato un personaggio con l’Azzeccagarbugli per sottolineare quanto il popolo rispettasse questa figura. In questi mesi, dopo decenni di serena tradizione, il mestiere sta subendo diversi importanti cambiamenti. Se sei un avvocato o stai studiando per diventarlo, ti sarà utile conoscere le novità in arrivo sulla riforma dell’esame di abilitazione forense. L’attualità è piuttosto calda.

La lettera aperta al Ministro

L’ultimo capitolo della storia della riforma dell’esame di abilitazione forense parla di una lettera aperta al Ministro Bonafede per chiedere un incontro ed esporre le ragioni. La missiva è partita dall’Aipavv, Associazione Italiana Praticanti Avvocati, che sta combattendo una battaglia di legalità a tutela di tutti i praticanti avvocati. Dopo la denuncia d’irregolarità e le violazioni dei vincoli comunitari in tema di libero accesso al lavoro e libertà di stabilimento e concorrenza, secondo l’Aipavv, è giunta l’ora di non mettere più i praticanti italiani su uno scalino più basso rispetto ai colleghi europei.

Come funziona il praticantato in Italia

Quello che smuove la necessità di un cambiamento forte con la riforma dell’esame di abilitazione forense è il fatto che un praticante italiano diventa avvocato non prima dei trent’anni. Questa è oggettivamente l’età media nella quale si consegue da noi l’abilitazione alla professione forense in Italia. Nel resto d’Europa, invece, le cose sono diverse. L’età media è di 25 anni d’età perché, in base al diritto di stabilimento, qualsiasi professionista con nazionalità europea può svolgere liberamente la professione in uno dei 26 paesi UE. Spiegato in modo semplice, gli abilitati venticinquenni europei possono entrare nel mondo forense italiano e, legittimamente, esercitare la professione con cinque anni di vantaggio rispetto ai giovani italiani. Grave.

I problemi dell’esame di abilitazione forense

Stando a quanto detto, l’esame d’abilitazione forense appare anacronistico. Non solo. Anche la sua strutturazione è troppo complessa, essendo formata da:

  • tre prove scritte;
  • un esame orale con sei materie di verifica.

In un’epoca storica in cui si mira ad abbattere i confini all’interno dell’Europa, questi sembrano muri molto alti.

Cosa dice la lettera aperta

Se l’ultimo capitolo della riforma dell’esame di abilitazione forense è questa lettera aperta, è bene capire cosa dice:

Negli anni precedenti gli esiti delle prove scritte venivano comunicati già nel mese di giugno, così da consentire agli aspiranti avvocati che avessero superate le tre prove scritte di prepararsi per tempo a sostenere le prove orali (da settembre in poi) e a coloro che, invece, avessero ricevuto esito negativo (di norma il 70% dei partecipanti) di prepararsi a sostenere le prove scritte nella sessione successiva. Il Decreto Rilancio ha omesso di indicare un termine certo entro il quale garantire la pubblicazione degli esiti, così gran parte degli aspiranti avvocati che ha superato le prove scritte potrebbe non riuscire a sostenere la prova orale entro il mese di dicembre 2020, ritrovandosi così a dover sostenere il c.d. “scritto cautelativo”, cosa che in realtà accade da anni a Roma, Napoli, Bologna, Milano e che non è più accettabile.

Un altro punto caldo toccato nella lettera è il principio di trasparenza che dovrebbe sottendere ad ogni scelta adottata dalla Pubblica Amministrazione. Questo è il passaggio in cui la si tratta:

L’esame di abilitazione forense non rispetta affatto questa regola basilare: infatti i praticanti avvocati che non hanno superato la prova scritta non possono conoscere le ragioni poste alla base del giudizio di non ammissione alla seconda parte dell’esame di Stato.

Per tutte queste ragioni, l’Aipavv ha attivato un grande ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro l’attuale impianto dell’esame d’abilitazione.

Le coperture sono obbligatorie per legge per gli avvocati

Per capire perché sottoscrivere una RC professionale per avvocati è bene partire dalla normativa di riferimento che, nel caso specifico, è la legge 247/2012 che impone:

agli avvocati, alle associazioni o alle società tra professionisti di stipulare polizze, pena la commissione di un illecito disciplinare, riguardanti due profili di rischio.

Specificatamente, quindi, si tratta di due polizze diverse così divise:

  • una volta a coprire la responsabilità civile derivante dall’esercizio della professione compresa quella per la custodia dei documenti, somme di denaro, titoli e valori ricevuti in deposito dai clienti;
  • un’altra per avere garanzie di tutela sugli infortuni derivanti a sé o ai propri collaboratori, dipendenti e praticanti, in conseguenza dell’attività svolta nell’esercizio della professione anche fuori dallo studio legale, anche in qualità di sostituto o collaboratore esterno occasionale.

Rimanendo sula normativa, c’è da dire che la legge demanda a successivi decreti ministeriali, da aggiornare ogni cinque anni e sentito il Consiglio Nazionale Forense, la definizione delle condizioni essenziali e i massimali minimi delle polizze RC professionali per avvocati.

Le caratteristiche di una corretta RC professionale per avvocati

Ovunque tu voglia ottemperare a quest’obbligo, ricordati che l’assicurazione deve prevedere la copertura della responsabilità civile dell’avvocato per tutti i danni, patrimoniali e non, indiretti, permanenti, temporanei e futuri, che dovesse colposamente, anche per colpa grave, causare ai clienti o ai terzi nello svolgimento dell’attività professionale.

Non solo. La copertura che ti viene richiesta per esercitare la professione deve riguardare anche la responsabilità civile derivante da fatti colposi o dolosi di collaboratori, praticanti, dipendenti e sostituti processuali.

Secondo la nuova disciplina, nei casi in cui l’avvocato sia responsabile in solido con altri soggetti, assicurati e non, l’assicurazione deve prevedere la copertura dell’avvocato per l’intero, salvo il diritto di regresso nei confronti dei condebitori solidali.

Scopri l’Assicurazione Professionale per avvocati. Compilando il form sottostante verrai contattato quanto prima per un preventivo senza impegno.

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