Pasta fresca: il tuo ristorante ne ha bisogno

Grano duro e uova. Sono questi i due ingredienti principali della pasta fresca. Ma perché siamo così fissati con questa tipologia di impasto? Perché è così di moda sulle nostre tavole? E tu, che gestisci un ristorante, dovresti cominciare a inserirla nel tuo menù? Ci siamo posti queste domande e abbiamo provato a dar loro risposta in questo articolo.

Sono numeri in crescita quelli che tracciano il consumo di pasta in Italia. Indicatori in salita con percentuali in verde che indicano solo una cosa: gli Italiani amano la pasta e non sono i soli.

Stando ai numeri di Ismea, infatti, sembrerebbe che anche i consumi europei sarebbero in crescita con un incremento ancora più significativo. Il 67% della produzione della pasta consumata in Unione Europea è di origine italiana per un valore di circa 5,3 miliardi di euro.

Come si suol dire, le chiacchiere stanno a zero. Pasta.it riporta che il consumo procapite annuo sia pari a 28 kg e le tonnellate di pasta fresca industriale prodotte su base annua siano 93.265. In poche parole: gli Italiani, e gli europei, amano la pasta fresca.

Non è un caso perciò che recentemente la pasta fresca si stia riaffacciando sempre con maggiore insistenza sulle pagine dei menu dei ristoranti, dei bistrot e delle tavole calde. Gli Italiani, da sempre amanti delle tradizioni, hanno avuto modo – soprattutto durante il periodo pandemico e le restrizioni a esso connesse – di riscoprire i sapori di una volta, cimentandosi (qualche volta con risultati meno soddisfacenti) ai fornelli. Non solo pizza fatta in casa, ma anche pasta!

Terminato il lockdown, però, tutti siamo stati riassorbiti dalla quotidianità e della pasta artigianale è rimasto solo un goloso ricordo. Che cerchiamo di ritrovare proprio sulla tavola del ristorante.

Molti sono gli esercenti che hanno cominciato a rimpiazzare la pasta nei propri piatti, evitando i pack di pasta secca, e stringendo accordi con piccoli produttori locali. Il punto però è che questa scelta, sul lungo termine, rischia di incidere sulle casse e sui bilanci delle attività.

Quali sono allora le alternative?

Semplice: darsi anche alla produzione di pasta fresca. I pro di un cambiamento del genere sarebbero sicuramente a favore dei ristoratori che, con coraggio, accettano questa sfida. Se ci si pensa, in questo modo, oltre all’ottimizzazione del costo di produzione, e quindi l’aumento di ritorno, ci sarebbe anche la possibilità di preparare dei piatti unici, che il consumatore non potrà mai dimenticare. Una chicca che renderebbe il tuo locale unico.

Ma per un ristorante è realmente possibile ampliare la propria offerta con piatti così singolari e, soprattutto, artigianali?

In realtà sì. Per cominciare potresti affiancare ai tuoi piatti standard, un primo al giorno impiegando la pasta fresca che andrai a impastare tu. Un’offerta premium e limitata che può addirittura aumentare la rotazione delle prenotazioni.

Se ci pensi, infatti, non dovrai far altro che investire nell’acquisto di una macchina per la pasta fresca e rivedere un attimo i tempi della tua cucina così da aggiungere questo compito alla tua lista di cose da fare. Un piccolo sforzo e non te ne pentirai!

Gli Italiani, sebbene siano più aperti di un tempo ai sapori internazionali, continuano comunque a optare per scelte tradizionali. I turisti, al contrario, quando sono in Italia non vorrebbero mangiare altro che piatti tipici del posto. Insomma: ti basterà dare adeguata comunicazione e informare l’utenza dei nuovi piatti offerti e potrai diventare una vera e propria perla, sia se operi in un piccolo contesto che in una grande città.

Dopotutto si sa, è l’unicità che rende un posto memorabile. La pasta fresca potrebbe rendere il tuo uno di questi!

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